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10 Domande, 1000 Risposte…Ecco quelle di Alì

febbraio 06, 2013
by stefano
10 domande, diritti umani, migrazione, pakistan
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Ecco le 10 risposte di Alì, un ragazzo pakistano di età compresa tra i 20 e i 40 anni. Se volete anche voi rispondere alle nostre 10 domande compilate il form che trovate in questa pagina: http://amitie-community.eu/italia/10-punti-chiave/

Migrare è un diritto?

Più che diritto a volte è l’unica strada percorribile per molte persone. Nessuno vorrebbe lasciare il paese dove è nato, cresciuto, dove ha una rete sociale consolidata muovendosi verso una realtà sconosciuta, ignota e forse anche inconsapevolmente ignorata. Ma purtroppo la nostra vita a volte non ci da scelte, quindi l’unica soluzione è migrare e cercare di migliorare le proprie condizioni attraverso questo che è un fenomeno antichissimo e radicato nella storia dell’uomo, cioè la migrazione.

La migrazione è fonte di sviluppo per l’economia, per la società?

La migrazione se valorizzata ed utilizzata come dovrebbe essere certamente potrebbe portare innumerevoli benefici alla società e all’economia della nazione. Ma ahimè, molte, troppe volte la migrazione viene vista dal goverso inizialmente come una risorsa utile ma poi ben presto passa da status di risorsa a quello di “problema” e percesìpito quindi dagli stessi cittadini come un “pericolo”. Quello che non si conosce fa paura, quindi questa ci fa allontanare da questo fenomeno chiudendo tutte le porte al dialogo e creando falsi pregiudizi.

Lo sviluppo è un diritto umano?

Lo sviluppo più che diritto credo che faccia parte della natura umana. Ogni essere umano si “Sviluppa” nel arco della sua vita. Nasce, cresce, acquisisce una idealogia (che nel corso degli anni può mutare, e muta!) e si muove costantemente per migliorare le proprie condizioni. Cerca incessantemente il proprio “Sviluppo”.

La migrazione può costituire una risorsa anche per il paese d’origine del migrante?

Certo che può esserlo. Attraverso il dialogo e scambio di idee pensieri e capacità si può solo che uscirne arricchiti. Il paese d’origine può trarne beneficio dal momento che questi suoi “migranti” posso portare all’interno del paese quelle “risorse” in termini di idee e capacità che prima non c’erano, portanto così la società verso un progretto e uno sviluppo collettivo. Sempre se sostenuto e voluto dal governo d’origine, cosa molto difficile da realizzare nel fatti!

Come contribuisce il cittadino straniero a mantenere i livelli di benessere sociale del nostro paese?

Il cittadino straniero, forse talvolta più di quello italiana, contribuisce attivamente a finanziare il cosi detto “Welfare State” attraverso le sue tasse che talvolta sono maggiori di quelle del cittadino italiano. Tuttavia credo che per il cittadino il benessere sociale non sia uno dei temi che lo toccano e al quale è particolarmente sensibile. Lo potrebbe diventare se si sentisse VERAMENTE Parte integrante di una società multiculturale e moderna!

La libertà di movimento e di circolazione puó favorire maggiori possibilità di sviluppo sia nei paesi di accoglienza sia nei paesi di origine?

Certo che può favorirlo, come dicevo prima lo scambio di idee e capacità può solo che portare ad uno sviluppo collettivo che non per forza deve essere uno sviluppo economico, ma sopratutto deve essere uno sviluppo mentale e nelle coscienze delle persone!

In che modo le politiche migratorie incidono sulla possibilità di un cittadino straniero di costituire una risorsa per il paese in cui vive?

Possono dare la possibilità di migliore le proprie condizioni a persone che vivono in posti dove queste possibilità sono assenti

Come comunicare la migrazione come processo di sviluppo?

Credo che bisogna comunicare direttamente col popolo prima di tutto per far cadere tutti i falsi pregiudizi che si sono creati, e che talvolta sono stati portati a crearsi da parte di qualcuno che aveva interesse. Comunicare con queste persone, far vedere le cose come stanno e non come sembrano stiano, far conoscere lo “straniero”, il fenomeno della migrazione, solo conoscendo possiamo migliorarci ed integrarci.

Come favorire una reale partecipazione dei cittadini migranti alla costruzione di una comunità locale coesa?

Creando eventi adatti a svolgere questo processo che credo non sia una cosa immediata ma abbia bisogno di molto tempo. Noi possiamo solo seminare, poi sarà il tempo e le persone (se vorranno) a far germogliare tutto il resto! :)

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