Idris Hussain Ali è originario del Kurdistan iracheno, ha 29 anni, è in Italia dal 2005 e ha un bar nel centro di Bologna.
Hai un sogno che vorresti veder realizzato da quando sei venuto in Italia?
Si, ce ne sono tre.
Sogno sempre il giorno in cui l’Italia sarà senza problemi economici, politici e gli stranieri potranno vivere qua in tranquillità. Molto spesso gli stranieri che stanno qua pensano di riuscire ad avere la cittadinanza italiana dopo 5 o 6 anni, invece qui passa un secolo prima di averla…sembra che lo Stato non si fidi di te come cittadino, c’è delusione, c’è amarezza.
Per rinnovare il permesso di soggiorno si spendono tempo e soldi quando già ci sono i problemi di tutti i giorni, ci si sente sempre in viaggio, senza la capacità di stabilirsi, di costruire una vita qua.
Un sogno personale, invece, è quello di avere tempo per tutto e tutti. Tempo per fare teatro, tempo per lavorare, per andare in vacanza, per gli amici…. avere tempo per fare tutte le cose e non correre sempre solo dietro al lavoro.
L’altro sogno è il ritorno nel mio paese, senza aver paura di dittatori che attaccano il paese; poter tornare senza avere paura della guerra e della morte.
Qual è la cosa che ti rappresenta di più qua in Italia?
Il mio bar. Una volta è venuta una persona e, parlando al telefono, si chiedeva quale fosse il nome del bar. C’era molta gente, tutti si sono girati e hanno detto “Idris”.
Nessuno lo chiama con il nome Swing bar, tutti lo chiamano “da Idris”, mi fa piacere, mi fa sorridere, mi fa stare bene.
Come contribuisci allo sviluppo qui, nel paese dove vivi?
Ho sempre lavorato, ho sempre pagato tasse e contributi, ho trovato il tempo e i soldi per studiare e prendere la patente italiana, lavorando ho anche preso il diploma di scuola media e ho frequentato un corso di teatro per 6 anni; ora che il lavoro è tantissimo, anche se non riesco ad andare alle prove, ci sono con lo spirito.
Come contribuisci allo sviluppo nel tuo paese d’origine?
Anni fa, prima di avere l’attività, mandavo soldi perché avevo debiti con la mia famiglia. Dopo che ho aperto questo locale ho avuto bisogno di altri soldi da investire e ho anche aiutato amici fuori dall’Italia. Qui è molto difficile avere prestiti e sei obbligato a contattare la famiglia o gli amici che vivono in altri paesi per avere dei prestiti.
Qual è un’immagine chiave, legata alla migrazione, che non scorderai mai?
Il viaggio è una cosa che non si può dimenticare.
Conservo nella mia memoria migliaia di immagini, quelle che ancora non mi abbandonano appartengono a sentimenti di paura o felicità. Abbiamo viaggiato con il cavallo, in montagna per ore e ore, col freddo, con la neve fino alle ginocchia.
Ricordo i posti bui aspettando che alla fine sorgesse il sole.
Grazie Amitie!! Lascio lo spazio per commenti i visitatori della pagina,
Spero che vi piace!
Idris, sei una persona molto saggia e con dei valori. Purtroppo queste piccole cose non vengono prese in considerazione dallo Stato. Ci siamo “spogliati” dei nostri diritti e li abbiamo trasferiti allo Stato credendo che quest’ultimo ci potesse garantire pace e libertà. Una bella fregatura. Ma come disse Gandhi: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.”
GRAZIE MARTA**********