Finalmente, ci siamo: giovedì 18, avrà inizio il tanto atteso Human Rights Nights Film Network.
Ecco, per voi, il programma dettagliato della prima giornata:
[T - Talk=Workshop] Ore 9:00, Matinée AMITIE Youth, presso il Cinema Lumière (via Riva di Reno, 72): proiezione dei materiali prodotti dalle scuole partecipanti ai workshop di AMITIE. I corti di On The Move sono: Generazione in movimento e C’è un numero che trasforma alcuni in cittadini e altri in clandestini. Indovina quale.
[T - Talk=Workshop] Ore 9:30 – 13:00, Forum AMITIE Youth, presso il cortile del Cinema Lumière: gli studenti presenteranno i loro punti di vista su migrazione, sviluppo e diritti umani, in collaborazione con On The Move.
[T - Talk=Workshop] Ore 14:00 – 17:00, Tigan ed Esmeralda. Percorsi di prevenzione all’uso di sostanze stupefacenti dei giovani Rom e Sinti, presso la Sala Cervi (via Riva di Reno, 72): seminario organizzato dal progetto europeo SRAP – Addiction Prevention Within Roma and Sinti Communities.
A seguire: Rom e Sinti tra integrazione ed emarginazione
[A - Arte] Ore 17:00, Vernisagge AMITIE Arts, presso il Palazzo d’Accursio (Piazza Maggiore, 6): Headscapes: spokesman e la zattera delle memorie, mostra a cura di Eli Sassoli de Bianchi: le zattere e le grandi teste che richiamano certi totem di antica memoria per ricordarci ciò che l’arte dovrebbe rappresentare per l’uomo, ovvero un momento di elevazione verso l’aldilà.
Ore 17:00, Questa è la mia storia o la nostra?, presso il Palazzo d’Accursio: installazione fotografica di Laura Frasca e Laura Bessega: 33 ritratti di persone che hanno scelto Bologna ci raccontano la loro (o la nostra?) esperienza ricca di sfide, sogni e forza. Ad accompagnare il momento visivo, ci sarà anche un’istallazione sonora con tracce di interviste che ricreano un metaforico abbraccio. Inoltre, nel cortile del Cinema Lumière, verrà proiettata un’istallazione audiovideo completa delle foto del progetto e degli eventi AMITIE. Mostra a cura di Yulia Tikhomirova e montaggio di Mario Piredda.
[I - Incontri] Ore 17:30, Spettacolo di Pé no chão (Recife) e Parada (Bucarest), Pilastro (Bologna), nel cortile del Pozzo di Palazzo d’Accursio: un Circo di Creatività Plurali!
[Cinema] Ore 18:00, proiezione di UroŠ (Blue Gypsy) e La canzone di Rebecca, presso il Cinema Lumière: il prio narra la storia di un giovane che, dopo aver scontato una pena in un carcere minorile, deve prendere la difficile decisione se seguire il padre che lo induce a rubare oppure vagare libero per il mondo. Il secondo racconta la storia della giovane e pluripremiata artista Rom romena Rebecca Clovacu, vittima di innumerevoli episodi di persecuzione razziale.
[M - Musica] Ore 19:00, HRNs Cafè, nel cortile del Cinema Lumière, brindisi di apertura Human Rights Nights – AMITIE.
A seguire, sempre nel cortile del Cinema Lumière:
Les Amis De l’Afrique, musica tradizionale della Guinea, apertura con Ibou Acustic, a cura di AfricanBamba.
[A - Arte] Vernissage AMITIE Arts, Where water runs…dove c’è acqua, c’è vita, installazione di Chizu Kobayaschi, giapponese ormai stabile a Bologna, che ci mostra il suo linguaggio artistico che implica un disegnare senza carta e matita, ma con un lungo filo di ferro, abilità e fantasia.
[A - Arte] AMITIE Moda, Atelier Moda di Julieta Manassas, stilista, modellista e costumista, originaria dell’Angola che vive ormai da tempo a Bologna. La sua collezione, misto di alta moda e tessuti africani, sarà esposta per tutto il periodo del festival al Cinema Lumière.
[Cinema] Ore 20:00, Inaugurazione Human Rights Nights – AMITIE, presso il Cinema Lumière: saluti dei promotori, presentazione degli ospiti del festival e anteprima nazionale di A better life: dopo il successo di About a Boy, Chris Weitz torna ad indagare il rapporto fra padre e figlio, ma questa volta esplora la cultura e la geografia di Los Angeles. Una sorta di Ladri di biciclette contemporaneo che rivela la difficoltà quotidiana nella disperata ricerca della felicità.
[Cinema] Ore 22:00, La barca è piena, presso il Cinema Lumière, film di Markus Imhoof che vinse l’Orso d’Oro a Berlino nel 1982 e fu candidato all’Oscar come miglior film straniero, un racconto splendido e sofferto sul “razzismo quotidiano” che serpeggiò anche sotto il perbenismo del paese più pacifico è ordinato del mondo, la Svizzera.