Torna nella collocazione primaverile il Festival internazionale sul tema dei diritti umani, dal 18 al 21 aprile – presso il Cinema Lumiere di Bologna, via Azzo Gardino 65.
Il nesso tra sviluppo e migrazione è al centro di questa tredicesima edizione dedicata ad AMITIE, progetto finanziato dall’Unione Europea e coordinato dal Comune di Bologna che ha messo in rete varie realtà multiculturali. Questa edizione prevede incontri, workshop, mostre e musica che integrano il ricco programma di visioni, con molte anteprime e alcuni grandi film a tema della storia del cinema.
L’ingresso a tutte le proiezioni ed eventi del festival è gratuito, per maggiori informazioni consulta il programma.
AMITIE è un progetto di educazione allo sviluppo che attraverso attività di ricerca, formazione, comunicazione, partecipazione intende creare spazi di comunicazione, incontro e scambio sulle tematiche di migrazione, sviluppo e diritti umani. Iniziato nel 2011 in Spagna, Romania, Lettonia, Italia e Brasile, è co-finanziato dall’Unione Europea e coordinato dal Comune di Bologna.
Gli obiettivi di AMITIE sono la diffusione di una maggiore consapevolezza, nella società europea e negli enti locali, sulla migrazione come risorsa di sviluppo e sull’interrelazione tra migrazioni, sviluppo e diritti umani, facilitando così nuove partnership e forme di partecipazione. Nel corso di questi due anni sono state realizzate numerose attività sulle tematiche AMITIE, tra le quali una ricerca sui contesti locali nei paesi partner, focus group con i nuovi cittadini, formazione agli operatori, workshop nelle scuole, una campagna di comunicazione e infine questo festival, come ultimo evento per condividere i risultati di progetto con i cittadini di Bologna, insieme ai partner internazionali.
Migrazione, sviluppo, diritti. Queste le parole chiave. Anzi, le idee. Libere di muoversi, come le persone che di quelle idee sono portatrici. AMITIE diventa quindi un insieme: l’insieme di queste persone, di queste idee, raccolte e veicolate da una campagna di comunicazione per promuovere una nuova idea di cittadinanza, una campagna che vuole ampliarsi con nuove idee, raggiungere nuove persone. Human Rights Nights è da oltre dieci anni il luogo privilegiato dove queste idee nascono e trovano ascolto, si sviluppano e migrano, per tornare ai nostri assunti d’inizio, come dimostra la fittissima rete internazionale dei festival dedicati ai diritti umani, lo Human Rights Film Network di cui il nostro festival è membro fondatore dal 2004.
Una rete senza confini, quindi, che trova però a Bologna il suo centro, grazie alla sensibilità, alla capacità di precorrere i tempi di realtà come il Comune di Bologna, la Cineteca di Bologna, vera e propria levatrice di Human Rights Nights, o dell’Università di Bologna, da sempre a sostegno dell’iniziativa. Era quindi naturale l’incontro tra AMITIE e Human Rights Nights, che torna quest’anno nella sua tradizionale collocazione primaverile, e fa così confluire in sé la conclusione del progetto AMITIE, costruendo attorno alle sue idee portanti un cartellone che vede un intenso programma filmico puntellato da una serie di iniziative trasversali ai diversi linguaggi artistici – dalla musica all’arte figurativa – e più ampiamente culturali, come le tradizioni culinarie, sportive e di moda dei diversi mondi che partecipano a questa edizione 2013.
Senegal, Etiopia, Lettonia, Spagna, Macedonia, Nigeria, Stati Uniti, Francia, Olanda, Brasile, Romania, Angola, Inghilterra, Giappone, Nuova Zelanda. E Italia. Questo l’orizzonte sconfinato di un ideale gemellaggio tra popoli e nazioni: che per conoscersi hanno bisogno di costruire un linguaggio comune, di comunicare tra loro. Un orizzonte che guarda senza pregiudizi e vincoli a una società plurale, in cui la migrazione sia vissuta come risorsa, obiettivo raggiungibile se e solo se la tutela dei diritti fondamentali della donna e dell’uomo è estesa a ogni donna e a ogni uomo, senza pregiudizi e senza vincoli.
È questo lo spirito che anima il programma cinematografico di Human Rights Nights, capace di presentare importanti produzioni in anteprima (come sono quest’anno A Better Life di Chriz Weitz o A Restless City di Andrew Dosumnu) o di mostrare, in occasioni uniche per il pubblico, film che difficilmente troveranno spazio nella poco coraggiosa circuitazione delle sale cinematografiche: un mosaico che non si ferma ai titoli di punta e compone un panorama del cinema d’impegno civile. Ma quest’anno il programma porterà con sé una novità: uno sguardo retrospettivo sul cinema che negli anni passati ha segnato momenti fondamentali per la nostra riflessione: dal maestro tra i maestri, maschera d’irresistibile comicità e profondità, Charles Chaplin e il suo The Immigrant del 1917 al cantore dei Balcani Emir Kusturiça con l’episodio Uros (Blue Gipsy), all’Orso d’Oro a Berlino nel 1982, La barca è piena di Markus Imhoof, senza dimenticare la nostra storia recente e i processi di migrazione interna narrati da Pietro Germi nel Cammino della speranza del 1950.
Un altro futuro è invece quello rappresentato dai registi migranti, al quale si rivolge il Premio Gianandrea Mutti – Archivio
delle Memorie Migranti, nato in seno al festival grazie alla volontà dell’Associazione Amici di Giana, Officina Cinema Sud-Est, Cineteca di Bologna e Archivio delle Memorie Migranti, protagonista anche quest’anno grazie a una vetrina che ci permetterà di vedere in anteprima il trailer del nuovo film di Dagmawi Yimer, Va’ Pensiero, attualmente in produzione, proprio grazie all’assegnazione del Premio nel 2011.
“Diritto umano” è binomio che mette in gioco il valore stesso della nostra esistenza: del nostro esistere in relazione agli altri e alla comunità. Human Rights Nights ha scelto questo binomio come stella polare attorno alla quale far ruotare negli anni tutte le declinazioni del suo pensare e del suo agire: il tutto anche attraverso il mezzo cinematografico, di fiction o documentaristico, comunque fortissimo, se si pensa alla portata dirompente di un’immagine che può squarciare più d’ogni parola l’indifferenza delle coscienze. Sonorità contemporanee e tradizioni antiche – come quelle della kora, del balafon o del djembe della Guinea, rappresentate al festival da Les Amis de l’Afrique – incrociano realtà della nostra città come la nuova generazione hip hop
di On The Move e B-Boys, mentre i giovani del Quartiere Pilastro incontreranno gli artisti brasiliani del Gruppo “Pe’ no
Chão”, simbolo della lotta per la sopravvivenza quotidiana nelle favelas di Recife, e gli artisti romeni di Parada, associazione
che nasce con il clown franco-algerino Miloud.
Incontri, workshop e tavole rotonde approfondiranno le tematiche di AMITIE coinvolgendo agenzie di comunicazione, ONG, rappresentanti istituzionali e direttori di festival. Le migliori campagne di comunicazione sociale saranno presentate per un confronto su come può una buona idea creare consapevolezza e ispirare cambiamento, analizzando quali processi di coinvolgimento e forme di advocacy siano più efficaci nel promuovere la costruzione di reti e partecipazione di comunità.
Attivismo è il tema della tavola rotonda che vede impegnati direttori di festival, attivisti e studiosi dei diritti umani per condividere la loro esperienza per un’analisi critica sulle nuove potenzialità dei festival. Le sfide del co-sviluppo sono infine affrontate attraverso approfondimenti teorici e buone pratiche in diversi contesti. La comunicazione sociale e la creatività plurale sono infine riconosciute con il premio AMITIE Award assegnato ai migliori progetti artistici e di comunicazione presentati al concorso.
Human Rights Nights AMITIE è realizzato da:
Giulia Grassilli (Direttore Artistico)
Alice Marzocchi (Direttore Organizzativo)
Isabella Malaguti (Programmazione Cinema)
Davide Sorlini (Direttore Tecnico)
Abdoulaye Gaye (Curatore Musica)
Beatrice Spallaccia (Assistente alla Direzione)
Stefano Andreucci (Web Publisher)
Giuseppe Mandato (Webmaster)
Sara Anastasi (Segreteria Organizzativa)
Caterina Mazzilli (Traduzioni)
Mbaye Gaye, Mamadou Diop
(Trainee/ Festival exchange HRNs-AfricanBamba)
Mirca Ognisanti (Coordinatore progetto AMITIE)
Lucia Fresa (Project Manager AMITIE)
Leyla Dauki (Supporto al coordinamento AMITIE)
Raffaella Gentile (Financial Officer AMITIE)
Giulia Giovagnoli (Supporto al project manager AMITIE)
Gustavo Gozzi (Coordinamento scientifico AMITIE)
Bernardo Venturi (Supporto scientifico AMITIE)
Stefania Piccinelli, Maria Chiara Lesi (Disseminazione AMITIE)
Letizia Melchiorre (Blog AMITIE)
Ringraziamenti: Comune di Bologna, Università degli Studi di Bologna, testimonial AMITIE, volontari, amici, staff di HRNs e di Cineteca di Bologna, i partner del progetto AMITIE, gli ospiti, i registi, professionisti, artisti, musicisti, scrittori, studiosi, studenti e tutti coloro che hanno partecipato e nutrito il festival. Fondazione Alta Mane Italia, Associazione QB Quanto Basta, Lollo.